A scuola di cittadinanza

Partirà il 12 febbraio il progetto “A scuola di cittadinanza” voluto dalla Fondazione Antonino Scopelliti con lo scopo di diffondere i principi di legalità e cittadinanza attiva tra gli studenti italiani, attraverso la conoscenza dei principi costituzionali.

Il progetto rientra tra le innumerevoli attività previste per il trentennale della morte del giudice di cui la Fondazione Antonino Scopelliti porta il nome.

Il primo incontro vedrà il professore Francesco Magris confrontarsi sull’art. 1 della Costituzione italiana con gli studenti del Liceo Scientifico A. Volta di Reggio Calabria diretto dalla Prof.ssa Marisa Monterosso. Il professore Francesco Magris è nato a Trieste nel 1966, città dove si è laureato in Economia e Commercio. Ha conseguito il PhD in Economia Quantitativa presso l’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) e un Post-doc presso l’Università di Cambridge. Attualmente, dopo avere insegnato presso l’Università “FranНois Rabelais” di Tours (Francia), è professore associato presso l’Università di Trieste.

Quello del 12 febbraio non sarà l’unico incontro: infatti ne seguiranno altri. Un incontro al mese con una scuola, fino a maggio!

Una volta si chiamava Educazione civica, poi Educazione alla convivenza civile e infine Cittadinanza e Costituzione fino ad arrivare alle linee guida che ha reso la materia obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado: come sostiene la presidente della Fondazione, Rosanna Scopelliti: “Qualunque sia la denominazione è innegabile l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni i principi fondanti della costituzione italiana.”

L’insegnamento ha origini antiche, già nel 1958 un ministro dell’istruzione che si chiama Aldo Moro introduce una nuova materia nei curricula della scuola media superiore che viene battezzata Educazione civica e si propone di affiancare alla formazione della persona, che è compito generale dello sforzo educativo, la formazione del cittadino. Insegnargli i fondamenti della convivenza, a partire da quella Costituzione della Repubblica rendergli familiari non soltanto i valori sui quali si fonda il nostro Stato e i fondamenti della legalità, ma anche i meccanismi della sua struttura istituzionale.

Lo stesso Calamandrei, durante  un celebre  incontro con i giovani milanesi tenuto il 26 gennaio 1955, disse  “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo.”

È proprio questo lo spirito che anima lo staff della Fondazione “Antonino Scopelliti”: rendere vivi i principi costituzionali, perché dentro questi si cela tutta la nostra storia, il nostro passato ed il nostro futuro!  

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