
Il “Sentiero del Brigante”, inserito nell’Atlante Digitale dei Cammini d’Italia del MIBACT, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, è un Cammino che si sviluppa per circa 130 km tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Naturale Regionale delle Serre. Il Ministro Dario Franceschini aveva proclamato il 2016 “Anno dei Cammini” con l’intento di valorizzare il ricco patrimonio composto dalla rete di Cammini – storici, naturalistici, culturali e religiosi – che, da nord a sud, attraversano il Paese rappresentando una parte poco conosciuta ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano. Da qui l’impegno del MiBACT di creare una rete di mobilità slow che potesse dotare il sistema Paese di una vera e propria infrastruttura intermodale di vie verdi. Una possibilità di muoversi lungo l’Italia a piedi promuovendo una nuova dimensione turistica.




Il “Sentiero del Brigante” ha inizio a Gambarie, località turistica in Aspromonte, e si sviluppa lungo la linea di crinale fino alle Serre Calabre. Alla Ferdinandea, già casa di caccia di Ferdinando II di Borbone, il sentiero si biforca per consentire all’escursionista di concludere il suo cammino a Stilo, citta Medioevale, patria di Tommaso Campanella, o a Serra San Bruno, centro montano famoso per la Certosa fondata da Brunone di Colonia.
La denominazione del sentiero, voluta dal GEA-Gruppo Escursionisti d’Aspromonte, è chiaramente evocativa, e lo diviene maggiormente se si approfondiscono le vicende che hanno caratterizzato la storia dell’estrema montagna meridionale. Lungo il cammino si susseguono designazioni toponomastiche che richiamano storie di ribelli e briganti. Anche i racconti, le leggende e i documenti d’archivio tramandano gesta di briganti, personaggi controversi, talvolta temuti, altre volte protetti, considerati eroi, giustizieri, raramente criminali. A partire dallo schiavo ribelle Spartaco, che tentò di risalire la penisola per conquistare Roma, altri fuorilegge, più o meno noti, definiti briganti, hanno trovato rifugio, appoggi e vie di fuga tra l’Aspromonte e le Serre. Il più celebre è il leggendario Nino Martino. Con la sua banda soggiornò a lungo in Aspromonte durante la seconda metà del secolo XVI. Soprannominato “Cacciadiavoli”, terrore della “infanteria y cavalleria” spagnole, fu violento e feroce, anche se generoso con i deboli secondo la leggenda. C’è poi la banda Mittica di Platì. Con il generale Borjès tentò di ripristinare il Regno Borbonico e, dopo il fallito attacco a Platì, si rifugiò nei pressi dello Zomaro. Il sanguinario Bizzarro, accompagnato sempre da feroci cani, per non essere scoperto dagli inseguitori uccise atrocemente il figlio neonato, concepito dalla compagna che lo seguiva nelle avventure. Il brigante Sonnino, vendicatore di torti subiti, risaliva fino ai boschi delle Serre per sottrarsi alla caccia della gendarmeria. Giuseppe Musolino, conosciuto come “U’ re i l’Asprumunti”, è stato l’ultimo dei briganti.
Caratteristiche e tappe di segnavia di colore rosso-bianco-rosso in entrambe le direzioni di marcia, il Cammino è stato recuperato fisicamente e culturalmente alla fine degli anni ’80 del secolo scorso. Collega e mette in relazione, restituendo continuità e armonia al paesaggio rurale e montano attraversato, aree di grande interesse naturalistico, insediamenti rurali, centri abitati, foreste, emergenze architettoniche e archeologiche, dimore nobiliari, strutture fortificate.
Un trekking nella montagna più meridionale d’Italia, un lungo cammino emozionale al centro del Mediterraneo, un’esperienza indimenticabile, un’opportunità per conoscere in modo intimo ed autentico una terra incontaminata, ricca di storia e cultura. Tra aspetti naturali sorprendenti e paesaggi mozzafiato, resti archeologici e antiche strutture di difesa, l’itinerario risale l’ultimo lembo dell’appennino per oltre 100 chilometri a stretto contatto con la gente che ancora abita le montagne e le campagne e che tenacemente le mantiene vive. Si incontrano pastori, contadini, montanari, poeti, cantastorie. Persone speciali, le ultime rimaste a vivere di ciò che la montagna sa offrire, custodendo e tramandando un patrimonio di primaria importanza.
L’intero trekking si sviluppa tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Regionale delle Serre, due aree protette che custodiscono e tutelano ambienti ed ecosistemi unici, oltre a promuovere le tradizioni e la cultura di luoghi fortemente caratteristici. Solitamente il percorso viene suddiviso in sette tappe, anche se è possibile suddividerlo in nove tappe, tante quanto sono le strutture d’accoglienza che garantiscono il vitto e l’alloggio lungo il cammino. Il tracciato non presenta particolari difficoltà e si sviluppa lungo sentieri, tratturi e strade forestali. Pochi sono i tratti asfaltati, tutti in prossimità di piccoli centri abitati. Il “Sentiero del Brigante” può essere percorso a piedi, in mountain bike o a cavallo. Molti dei suoi tratti sono particolarmente indicati per le attività didattiche delle scolaresche.
Il “Sentiero del Brigante”, il più lungo tra gli itinerari d’Aspromonte ed uno dei primi ad essere individuati e tracciati alla fine degli anni ottanta dello scorso secolo, ripercorre antiche vie di comunicazione che furono scenario di fughe, scorribande, pellegrinaggi, transumanze, commerci. Il percorso si sviluppa sempre in quota, sulla linea di crinale, tra i 1000 e i 1500 metri di altitudine, fino a scendere di quota nell’ultima tappa, alla conquista delle cascate del Marmarico, le più imponenti della Calabria.
Il “Sentiero del Brigante”, amato dagli escursionisti di tutto il mondo è stato inserito dalla Fai, il Fondo Ambiente Italiano, tra “I Luoghi del Cuore”, la campagna nazionale per i luoghi italiani da privilegiare sul territorio per le loro bellezze paesaggistiche, storiche e culturali.
Le tappe
Prima tappa: da Gambarie a Carmelia
Seconda tappa: da Carmelia a Zervò (ex Sanatorio)
Terza tappa: da Zervò a Trepitò
Quarta tappa: da Trepitò al Passo del Mercante (Canolo Nuova)
Quinta tappa: dal Passo del Mercante al Passo della Limina
Sesta tappa: dal Passo della Limina a Mongiana
Settima tappa: da Mongiana alla Ferdinandea
Ottava tappa: dalla Ferdinandea a Serra San Bruno
Nona tappa: dalla Ferdinandea a Bivongi e Stilo